di Ennio Montesi
Esistono
bizzarri, tronfi, grotteschi e ridicoli individui i quali, spompinandosi da
soli nelle loro redazioni giornalistiche oppure in raccoglimento come collaboratori,
si auto definiscono al suono di strombazzanti fanfare, “giornalisti” in quanto,
a loro insindacabile dire, appartenenti alla superiore cricca di cervelli
pensanti dell’Ordine dei Giornalisti,
ordine voluto nel 1925 dal criminale
dittatore fascista Benito Mussolini il quale, oltre ad essere stato il
fautore di smisurate discriminazioni sociali, di criminali leggi razziali e di
crimini efferati contro l’umanità, fu anche il nemico storico numero uno
dell’informazione italiana e fu contro ogni forma di libertà di espressione, di
opinione e fu contro la libertà di stampa.
Tali
angoscianti quanto inutili individui “giornafascisti
professionisti” e “giornafascisti
pubblicisti” italiani che si stampano addosso scarabocchiando mezze confuse
notizie sui loro illeggibili e imbavagliati tabloid ottimi per incartare il
pesce, e farfugliando nei loro omertosi microfoni, nulla hanno a che fare con
il vero, moderno e libero giornalismo il quale, di certo, non ha bisogno di
schedare le persone e di allinearle a nessun “ordine”. Per poter dire la
propria opinione, scrivere, parlare e dare informazioni è ridicolo, oltre che molto
preoccupante e terrorizzante, il solo pensare che tutto ciò lo si possa fare
solo ed esclusivamente se il proprio nome è scritto su di un quaderno che un misterioso
tizio orwelliano custodisce in un cassetto di scrivania.
Qualsiasi
individuo di un paese democratico pensasse o ritenesse che questa sia la giusta
regola liberale e democratica da seguire e da applicare, sarebbe un povero e
miserabile individuo da fare curare immediatamente da un bravo psichiatra. Sarebbe come se per salvaguardare e
vigilare sulla Democrazia, sull’Uguaglianza e sulla Libertà di un popolo ci si
mettesse a sentinella un gruppo di assassini criminali nazisti delle SS del
Terzo Reich di Adolf Hitler.
Fino
a quando esisterà il farlocco Ordine dei Giornalisti, voluto dal criminale
dittatore fascista Benito Mussolini, in Italia non ci sarà mai, e mai potrà
esserci, libera informazione. Solo sopprimendo l’Ordine dei Giornalisti si potrà
dare vita alla vera, ancora sconosciuta e proibita (al popolo italiano) libertà
di informazione e di stampa. A maggior ragione ricordando che nel dopoguerra
tutte le associazioni fasciste furono sciolte, dichiarate illegali e con il
divieto assoluto di ricostituzione.
I
giornafascisti professionisti e giornafascisti pubblicisti possono dare, sin da
subito, segno di rispetto dell’etica, da essi stessi sbandierata in ogni
occasione, possono dare segno di serietà e segno di lealtà verso il popolo
italiano. Per poterlo fare debbono semplicemente cancellarsi dall’inutile, anacronistico
e opprimente Ordine dei Giornalisti svuotandolo dei loro nomi affinché sparisca
e venga sotterrato per sempre. I giornafascisti uscirebbero così dal proprio fetido
pollaio dimostrando, prima a se stessi, e poi al prossimo che bavagli, notizie
omertose, manipolazione e assenza di notizie sono solo un brutto e vergognoso
ricordo, un gravissimo errore sociale da non ripercorrere mai più. Il giornafascista
che avrà il coraggio e l’onestà di cancellarsi dall’Ordine dei Giornalisti farà
nascere il vero giornalista che giace e attende dentro di sé. Il giornafascista
che aggrappandosi a motivazioni fantasiose sul perché e sul per come non possa
uscire dal lercio pollaio, resti tranquillamente a fare il pollo e il
giornafascista. Il popolo è abbastanza intelligente per saperlo riconoscere ed
evitare.
Ennio Montesi
(*)
giornafascista (gior-na-fa-scì-sta) s.m.
e f. (pl.m. -i) persona iscritta all’Ordine dei Giornalisti, esistente in
Italia e voluto nel 1925 dal dittatore fascista Benito Mussolini con l’intento
di imbavagliare e di controllare l’informazione e la stampa di regime. Deriva
dall’unione di ‘giornalista’ e ‘fascista’, per sottolineare la mancanza di
libertà di informazione e di stampa per tutti i giornalisti iscritti all’Ordine
dei Giornalisti. Giornafascista è un neologismo coniato dallo scrittore Ennio
Montesi il 18 agosto 2012 introducendolo nell’articolo dal titolo “Giornafascisti
italiani dell’Ordine dei Giornalisti”.
“Non
esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro
segretezza. Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli,
rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li
getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è
l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.” Joseph Pulitzer,
Fondatore Premio Pulitzer
“La
speranza è quel velo della natura che nasconde le nudità della verità.” Alfred
Bernhard Nobel, inventore della dinamite e ideatore del Premio Nobel
Ennio
Montesi
Il
Vaticano ha invaso l’Italia
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